Caratteristiche del progetto
Lo start-up di questa nuova iniziativa, nasce a seguito di quanto proposto dall'ideatore di questo progetto, sig. Fausto Torregrossa. Di seguito, nei prossimi paragrafi potrete trovare un dettagliato Busines Plan riguardante il progetto.
Analisi della situazione
Come avrete modo di rilevare entrando nei dettagli, presto Vi renderete conto, che questo progetto è in controtendenza con tutto ciò che è avvenuto in questi luoghi a seguito dell’evento sismico del 6 aprile 2009, e al perdurare di una crisi economica che ha portato alla chiusura molte imprese, che qui, più che nel resto della penisola, si è tradotto in una delle più gravi crisi occupazionali che si possa ricordare a memoria d’uomo.
Obiettivo di quest’iniziativa
Con questa iniziativa, si intende cambiare il passo fin qui mantenuto per quanto riguarda la ricostruzione, e soprattutto, per concretizzare un il rilancio economico di questa città e dei comuni del cratere.
Tutto ciò, al fine di creare i presupposti che consentano di creare, mantenere nel tempo nuove opportunità di lavoro e nuovi insediamenti industriali innovativi nel loro genere, e ad alta tecnologia.
Abbiamo/ho l’ambizione di voler fare di questa città, martoriata dagli eventi (sisma 2009) e da una gestione imposta dall’alto (protezione civile, progetto C.A.S.E., ordinanze sulla ricostruzione, commissariamento ….. ecc…) la punta di diamante di un nuovo tipo di economia replicabile in tutto il Paese.
Un economia non più basata sul consumo di oggetti, per lo più inutili, ma basata sull'offerta di servizi innovativi, di prima necessità, utili e necessari ora e nel prossimo futuro. Se non credete a ciò, se pensate che queste siano idee di un pazzo megalomane, siete invitati a continuare nella lettura per altri pochi minuti, sono certo che rimarrete colpiti.
"Questo è il mio uovo di Colombo", io non ho inventato nulla, Vi sto solo evidenziando un’idea, che forse molti di voi hanno avuta prima di me. Sono convinto che per migliorarsi non ci vogliono grandi progetti ma bastano semplici applicazioni di ciò che esiste e funziona.
Torniamo alla realtà.
Oggi si può sostenere senza paura di smentite, che è stato fatto molto poco per questo territorio, sia riguardo la ricostruzione, che è praticamente ferma o quasi, che, cosa acora più grave ed evidente a tutti, per quanto riguarda le opportunità di lavoro, ed è proprio questultimo aspetto ad essere divenuto un'emergenza vidente a tutti. Oggi, è necessario gettare le basi per un nuovo sviluppo, o se volete, più semplicemente, garantire un lavoro stabile, per i prossimi annie alle nuove generazioni.
Le uniche proposte di lavoro che si reggistrano oggi, sono ridotte ai soli call-center che operano da tempo, alcuni prima del sisma, sotto varie denominazioni. E' chiaro, che non possono essere questi gli obiettivi di vita con cui assicurare un futuro, soprattutto ai giovani, e quindi a questa città e al territorio circostante.
Posso invece affermare, che in questi quattro anni si è fatto un gran parlare, a cui non hanno mai seguito fatti concreti, ma sempre, e solo tante polemiche, spessissimo sacrosante, giuste, alle quali ho spesso partecipato anche io, come cittadino, ma tutto ciò non ha mai prodotto nulla di concreto, soprattutto di utile per la colletività.
Per onestà debbo anche convenire con chi sostiene che ci sono state, e ancora persistono delle grosse difficoltà, quali:
- la mancanza cronica di denaro,
- l’accentramento di tutti, o molti poteri decisionali in chi dirigeva o ha diretto la prima emergenza “Dipartimento della Protezione Civile” che dipendeva direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministtri
- ma sopratutto la cronica mancanza di idee, piccole, buone, sagge e percorribili.
Ma tutto questo, non può rappresentare una giustificazione al nulla in cui viviamo oggi.
Quindi emerge un imperativo dal valore assoluto. Servono idee, progetti, persone oneste che siano disposte a realizzarli, in fine ci vogliono le risorse.
Quello che invece si deve evitare, è di cadere vittime della gestione dell’emergenza, ciò porta solo al raggiungimento di alibi che giustifichino il fallimento, che è proprio l’opposto dell’obiettivo che ci siamo/mi sono dato.